Mi chiamo  Federica, ho 28 anni, sono una volontaria del Servizio Civile Universale del progetto “Giovani in comunicazione”, sto svolgendo  Servizio Civile presso Volontarimini, centro di servizio per il volontariato (csv) della  provincia di Rimini. Questa esperienza, iniziata a gennaio del 2019, si sta rivelando  per me entusiasmante e molto costruttiva.

Mi sono iscritta, pur frequentando ancora l’ultimo anno di  laurea magistrale in semiotica, per iniziare a conoscere, sperimentare qualcosa di nuovo e aver modo di conoscere più da vicino il mondo del lavoro. Mi stanno formando sui valori che ispirano il Servizio Civile e insegnando le tecniche di progettazione e di comunicazione. Mi sto occupando di più e diverse mansioni come  l’elaborazione di dati di progetti già svolti riguardanti l’inclusione sociale di ragazzi con disabilità cognitiva, curare la redazione di notizie sugli eventi culturali che si tengono a Rimini o in provincia, la revisione di statuti regionali  e  la partecipazione, organizzata dalle Associazioni, a incontri che hanno trattato temi concernenti la struttura e l’utilizzo del web; la donazione degli organi; le gravi problematiche connesse ad un eccessivo consumo dell’alcool ecc … Incontri di questo tipo e la partecipazione all’evento  organizzato da Libera (un’associazione di promozione sociale con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie stesse), a Ravenna, inerente alla giornata della Memoria e dell’impegno per ricordare le vittime innocenti delle mafie, sono stati per me molto significativi e di forte impatto. Mi hanno fatto riflettere, assieme agli altri ragazzi del Servizio Civile, sulle gravi e forti problematiche presenti nel mondo e alle quali occorre far fronte come la lotta contro la mafia; la forza e la grinta che si devono tirar fuori nell’affrontare dei difficili momenti della vita come quando si deve far fronte alla problematica dell’abuso di alcool e come poterne uscire; alla possibilità di trovarsi un giorno ad affrontare la triste e ardua scelta se donare o meno gli organi delle persone care.

È stato specialmente, questo scambio di opinioni tra noi volontari, queste discussioni e aver  partecipato assieme ad alcuni eventi e formazioni, ciò di cui sono più felice: l’aver potuto conoscere tanti ragazzi e ragazze che come me hanno voluto vivere, sperimentare queste grandi e bellissime esperienze. Siamo diventati amici, abbiamo stretto relazioni, abbiamo imparato a condividere i valori dell’impegno civico e della solidarietà sociale e siamo diventati la grande famiglia del Servizio Civile.

Quando quest’esperienza giungerà al suo termine sono certa che ne sarò dispiaciuta perché mai avrei pensato di trovarmi così bene, di vincere tramite quest’esperienza le mie paure di parlare in pubblico, di relazionarmi in un ambiente di lavoro. Mi sento cambiata, cresciuta.

Spero di aver trasmesso qualcosa a chi ha letto la mia storia e di avergli fatto nascere la voglia di iscriversi al Servizio Civile.

Federica

Volontarimini