Ho conosciuto il Servizio Civile per puro caso, mentre cercavo qualche nuova esperienza da fare. Volendo diventare in futuro una psicologa e lavorare nell’ambito del sociale mi sembrava un’ottima idea per vivere in parte quello che in futuro sarebbe diventato il mio lavoro a tempo pieno. Senza pensarci due volte mi sono tuffata, anche se ero quasi certa che non avrei superato il bando e il colloquio da sostenere per poter essere scelta.  E invece, contro ogni mia aspettativa, sono riuscita a ottenere il posto che desideravo al Centro per le Famiglie di Rimini.

Onestamente non avevo un’idea precisa di cosa avrei effettivamente fatto, immaginavo di dover svolgere qualche lavoro manuale per dei laboratori ma non avrei mai immaginato che dietro a tutto quello che fa il Centro per le famiglie ci fosse anche tanto lavoro d’ufficio, né tantomeno avrei pensato di dover usare Facebook dopo anni che non lo usavo.  A proposito di social, ho imparato a fare numerosi post utilizzando un programma di progettazione grafica chiamato Canva e ho trovato rilassante scegliere il font, il colore e lo stile giusto per ogni evento e ogni occasione, al punto che ho iniziato ad utilizzarlo nella mia vita quotidiana.

Il primo periodo per me è stato tosto: facevo il servizio, mi preparavo per la maturità e lavoravo durante la stagione;  ma una volta passato tutto non posso che essere fiera di me stessa per aver tenuto duro e continuato a svolgere il servizio anche quando ero sul punto di mollare, perché ora posso godermi appieno l’esperienza. Penso che il Servizio Civile mi lascerà la consapevolezza che, se voglio, posso essere capace di fare cose che non avrei mai immaginato di riuscire a fare, ho capito di essere in grado di perseverare e che farlo ripaga sempre.

Qui al Centro delle Famiglie ho avuto la fortuna di incontrare operatori disponibili e pazienti, che mi hanno spiegato le cose con calma e mettendomi nella condizione di avere una responsabilità proporzionata alla mia posizione, cosicché io non abbia addosso il peso della paura di sbagliare. Mi è comunque capitato di commettere errori, ma sono stata corretta con molta tranquillità e in modo costruttivo. Questo mi ha aiutato in qualche modo ad avere una maggiore sicurezza in me stessa e in quello che faccio.

In conclusione posso dire che è un’esperienza impegnativa e a cui bisogna dedicarsi con dedizione e passione, e che fare il Servizio Civile significa prestare il proprio servizio alla comunità e al territorio. Tuttavia aiuta anche a prendere in mano la propria vita, ad avere consapevolezza dei propri desideri e bisogni ed in base ad essi progettare il proprio futuro ed essere soddisfatti appieno della propria vita.

Malek Sfar

Op. volontaria in Servizio Civile presso il Centro per le famiglie di Rimini – Coop. Soc. Il Millepiedi